Quella Las Vegas è dentro ognuno di noi
Originariamente pubblicato nel: 2012
Scheda del Lettore
Il quarto lettore, Vitantonio Iacoviello, è della Provincia di Potenza, ma vive in Piemonte da quando aveva nove anni e tuttora risiede vicino Biella. Piemontese d’adozione, dice di aver acquisito tutti i pregi e i difetti della regione ospitante. Ha lavorato nella stessa azienda per quarant’anni, e ora aspetta di dirigersi verso nuove prospettive. Dopo il lavoro, ha sempre dedicato un po’ del suo tempo a “divorare” montagne di libri e ad approfondire la sua passione per la musica. E ha completato il terzo anno di conservatorio suonando il flauto traverso, passione da cui ha dovuto allontanarsi. Ma ora, sta pensando di cominciare a rispolverare gli spartiti.
Il quarto “reader” ha scelto Il quaderno di Maya di Isabel Allende.
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Avevi già letto altri romanzi della stessa autrice? Pregi e difetti della storia.
Il libro è veramente ben scritto, la narrazione è un continuo alternarsi tra le esperienze della ragazza sull’isola di Chiloè e il suo passato. Non ho riscontrato alcun difetto nella narrazione. Della stessa autrice ho letto: “La figlia della fortuna”, “D’amore e ombra”, “La casa degli spiriti”, “Ritratto in seppia”.
Secondo te, perché Maya – e tanti come lei – cercano una vita pericolosa? È un modo catartico per autopunirsi?
Penso che si sentano sostanzialmente soli, che nessuno oltre i loro coetanei possa capirli – sensazione ovviamente sbagliata. Il mondo di oggi ha accresciuto le incomprensioni che una volta erano molto meno accentuate. Non credo vogliano autopunirsi, ma che siano convinti di poter comandare o decidere quando smettere.
Cosa pensi del personaggio di Manuel e del suo ruolo nel romanzo?
Manuel mi sembra ben costruito, anche lui come Nini sostituisce l’esempio alle parole. Forse avrei descritto un po’ di più il suo carattere. Non a caso, è accettato da Maya per quello che è, solo alla fine scoprirà che in realtà è suo nonno. Da notare come Maya ritrovi se stessa lontano da cellulare e posta elettronica, e grazie al contatto con la popolazione di Chiloé vede la vita sotto un aspetto nuovo, riscopre valori dimenticati. “Sto mettendo radici in quest’isola, non me lo sarei mai immaginato”.
È possibile che Popo sia morto per le preoccupazioni derivanti da Maya, che in ogni caso gli voleva molto bene?
Il libro lo lascia trapelare. Popo sa di essere, per lei, un punto di riferimento con i genitori assenti, è quello che le dice di guardare sempre avanti. Significativa la frase: “La vita è un arazzo, e si ricama giorno dopo giorno con fili di molti colori, alcuni grossi e scuri, altri sottili e luminosi, tutti i fili servono. Le cretinate che ho fatto sono già nell’arazzo, sono incancellabili, ma non devono essere un peso per tutta la mia vita“.
Nini è una nonna all’antica e troppo tradizionalista, o un personaggio salvifico e provvidenziale? Secondo te, cosa sarebbe successo se non fosse intervenuta in tempo?
Nini mi pare il personaggio fondamentale del libro, un esempio. La donna forte, intelligente, che prende in mano la sua vita. Significativo l’episodio in cui va a suonare, di sera, alla porta di quello che sarebbe diventato non solo suo marito, ma il suo grande amore (Popo). Se non fosse intervenuta in tempo, Maya si sarebbe ritrovata in guai più grossi di lei e avrebbe probabilmente fatto una brutta fine.
Che ne pensi del finale? Ti è apparso scontato?
Nei libri della Allende le protagoniste sono sempre donne responsabili che combattono le avversità con coraggio e ostinazione. Sono aiutate da altri personaggi lungo il tragitto, ma alla fine è la loro determinazione a prevalere.
Cosa ti è piaciuto di questo romanzo?
Il libro mi è piaciuto molto, ben scritto, ben costruito, un bel viaggio nell’arcipelago giovanile dove sono descritti molto bene sentimenti e paure. Un personaggio che avrei decritto un po’ più a fondo è Daniel.
Nel finale la protagonista decide di tornare a scuola – e nella città di Daniel, segno che il passato è ormai alle spalle e Maya è finalmente decisa a riprendere in mano il proprio destino.
Secondo te, oggi Las Vegas è pericolosa come la tratteggia Allende? Ti sembra che nella sua città, l’autrice abbia voluto inquadrare l’America in generale?
La Allende, da donna intelligente, prende come riferimento Las Vegas, con i suoi pericoli che sono presenti un po’ in tutta l’America. Penso che quella “Las Vegas” sia dietro ogni angolo, dentro di noi, sono i pericoli ai quali siamo sottoposti, che s’incontrano quasi quotidianamente. Fondamentale la capacità di riconoscerli e la volontà di non farsi trascinare.
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Recensioni di Vitantonio: 1
Il fantasma di Girolamo Riario, Ivo Ragazzini – Monza, MJM Editrice
Il libro, a metà tra saggio e romanzo storico, è ambientato tra la Romagna e la Toscana del Rinascimento, ed è nato da un fatto veramente accaduto tra il 2010 e il 2011, quando cioè alcune persone raccontarono di aver visto un fantasma nell’antico palazzo comunale di Forlì, che se ne andava in giro con una parte della testa spaccata.
Vitantonio Iacoviello
Secondo l’autore, quella persona era Girolamo Riario, primo marito di Caterina Sforza e nipote di Papa Sisto IV, che fu assassinato in quel palazzo per un vecchio regolamento di conti con Lorenzo il Magnifico, che si era salvato per miracolo dopo che Papa Sisto IV e Riario avevano ordinato di ucciderlo, e costui fu steso con 19 coltellate da suo fratello Giuliano De Medici dentro il Duomo di Firenze, durante la famosa Congiura dei Pazzi del 1478.
La storia è narrata in un lungo dialogo a due tra un ricercatore e un misterioso testimone, che spiega di essere un discendente di alcuni congiurati che assassinarono Riario, e conduce passo dopo passo il ricercatore a scoprire quello che successe veramente cinque secoli prima, in un crescendo di fatti e retroscena mai svelati prima. Ve lo consiglio.
Per partecipare, contattami su m.me/leggerefigo
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