Dopo “D come Davide. Storie di plurali al singolare” (2023), il poeta Davide Rocco Colacrai è tornato con “Ritratto del poeta in autunno” a riconfermarsi un autore dai contenuti civili e contemporanei.
Nei suoi versi altisonanti, in cui non mancano preziosismi terminologici (“apostasie”, “melopea”) si spazia dalla musica, sua grande passione, alla filosofia, passando per il mondo LGBTQI+ (“Eva ha due papà”) fino alla cinematografia (con una poesia ispirata al film di Gianni Amelio). Non mancano anche qui, come nella raccolta precedente, fatti di storia contemporanea (ad esempio “Cantico dall’abisso – in memoria delle vittime del naufragio della Costa Concordia 13 gennaio 2012”).
Una potente fotografia del mondo contemporaneo in cui l’osservatore centrale, il poeta, è sempre il comune denominatore che conferisce profondità e umanità ai componimenti.
“Ritratto del poeta in autunno” è, tuttavia, anche un testo piuttosto malinconico; un libro da leggere “con del vin brulé e delle castagne” nelle intenzioni dell’autore, che sembra voler quasi confortare il lettore con una nota di rammarico verso le brutture della vita e una punta di speranza che s’intravede nella non rassegnata attenzione verso la realtà che ci circonda.
Inoltre, le citazioni musicali che vanno da Madonna a I Pinguini Tattici Nucleari, da Mia Martini a Francesco Gabbani, impreziosiscono una silloge che non poteva mancare per rendere la pausa invernale più meditativa e arguta. Il volume è disponibile in tutte le librerie e store digitali dal 30 settembre 2024, ed è possibile trovare maggiori informazioni anche al link: https://negozio.lemezzelane.eu/prodotto/ritratto-del-poeta-in-autunno-carta. Un piccolo gioiello de Le Mezzelane che merita più di una lettura.
Valutazione: ★★★★☆
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